IL MASTRO BIRRAIO CHE HA TOLTO IL SORRISO AL BAFFO (MORETTI) PER “LA BIANCA” (MA NON È ANCORA TUTTO DECISO).

14/02/2019

Un noto mastro birrario, assistito dai partner di LGV, Luigi Goglia e Tankred Thiem, ha ottenuto una prima importantissima vittoria nella tutela del proprio marchio tedesco “la Bianca” avverso il tentativo di registrazione in sede UE di un marchio simile da parte del colosso Heineken (oggi titolare del brand italiano Birra Moretti). La decisione, assunta dall’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (“EUIPO”) al termine del (lungo) procedimento di opposizione alla domanda di registrazione del marchio “la Bianca”, ha confermato che il marchio “la Bianca” rappresenta un impedimento alla registrazione del segno “La Bianca” oggetto della domanda di marchio EU depositata da Heineken Italia S.p.A.

 

Con decisione del 30 gennaio 2019, la Divisione Opposizioni dell’EUIPO ha rigettato la domanda di marchio figurativo EU “La Bianca”  presentata da Heineken Italia S.p.A. nel 2016 in quanto carente del requisito della novità per essere stata anticipata dal deposito e dall’utilizzo da parte del mastro birraio tedesco del marchio “la Bianca” in relazione a birre e prodotti affini.

L’EUIPO, dopo aver accertato la genuinità dell’uso del marchio anteriore nel periodo che va dal 2011 al 2016 per contraddistinguere la propria produzione di birre artigianali, ha ritenuto che il marchio oggetto di registrazione da parte di Heineken fosse simile in maniera confondibile al marchio anteriore, rifiutando così la relativa domanda di registrazione. L’Ufficio europeo ha inoltre accertato che l’elemento distintivo in entrambi i segni fosse proprio l’identica espressione “la Bianca”, relegando gli elementi figurativi e denominativi del segno di Heineken (la nota raffigurazione del “Baffo Moretti” comprensiva del marchio generale “Birra Moretti” e “Luigi Moretti”) come non idonei a colpire l’attenzione del consumatore medio. Da ciò l’estrema somiglianza (per non dire identità) dei segni “la Bianca” è stata accertata, così come l’identità/affinità dei prodotti contraddistinti: birre.

Oltre all’importanza “politica” della decisione in commento (ossia il fatto che un marchio di un mastro birraio artigianale possa costituire un impedimento al monopolio delle multinazionali nel settore della produzione e vendita di birra), l’EUIPO ha altresì stabilito che è prassi per le aziende creare marchi “speciali” o aggiungere ulteriori elementi ai propri marchi “generali” per caratterizzare nuove linee di prodotti. Nel presente caso quindi il segno anteriore “la Bianca” potrebbe essere erroneamente confuso per essere una “linea” di prodotto di Heineken, cosa che in realtà non è. Gli ulteriori argomenti di Heineken secondo cui doveva essere tenuta in considerazione anche la rinomanza del proprio marchio generale “Birra Moretti” nel settore sono stati respinti dall’Ufficio. Infatti, è stato precisato che in base al Regolamento sui marchi dell’EU i diritti esclusivi sul segno decorrono dalla data di registrazione e pertanto qualsiasi vicenda anteriore al deposito della domanda di marchio non è rilevante ai fini della valutazione dei requisiti per la registrazione.

La decisione non è definitiva ed è tuttora soggetta a ricorso dinanzi alla Commissione Ricorsi; chissà se il mastro birraio toglierà il sorriso al Baffo (Moretti) per “la Bianca”?