LA CONTRAFFAZIONE DI MARCHI MICROSOFT SU COA (CERTIFICATI DI AUTENTICITA’) VENDUTI SEPARATAMENTE DALL’HARDWARE

20/12/2016

Va inibita, in quanto illecita, la commercializzazione di COA (certificati di autenticità) venduti o acquistati separatamente dal prodotto software a cui si riferiscono, riportanti segni distintivi di titolarità esclusiva di Microsoft senza autorizzazione.


 

Con provvedimento del 1 dicembre 2016 il Tribunale di Napoli (Sezione Specializzata in materia di Impresa), su richiesta di Microsoft Corporation, ha concesso inaudita altera parte, nei confronti di un rivenditore di prodotti informatici di Napoli, un provvedimento di inibitoria dalla produzione, importazione, esportazione, distribuzione, offerta in vendita, commercializzazione e – anche a mezzo pagine web – di prodotti recanti contraffazione dei marchi registrati “Microsoft”, “Windows” e i loghi che ad esso si accompagnano, fissando una penale di € 250,00 per ogni violazione successivamente constatata al presente provvedimento e di € 500,00 per ogni giorno di ritardo nella esecuzione dello stesso, ordinando a parte resistente il ritiro dal commercio di tutti gli esemplari di prodotti contraffatti.

Secondo il Giudice napoletano era stato infatti dimostrato – attraverso la produzione di estratti di pagine web di siti intitolati e/o riferibili alla resistente – che parte resistente producesse e/o commercializzasse ed offrisse prodotti, in particolare COA (certificati di autenticità) che si appongono sui computer su quali sia stato caricato un programma originale Microsoft, che non possono esser venduti o acquistati separatamente dal prodotto software a cui si riferiscono e stickers relativi a programmi Microsoft recanti marchi contraffatti di titolarità di Microsoft, condotta peraltro finalizzata alla duplicazione abusiva di programmi per elaboratore.

All’esito dell’udienza fissata con il provvedimento del 1 dicembre 2016, in data 15 dicembre 2016 il Tribunale di Napoli ha confermato l’inibitoria già concessa disponendo altresì la pubblicazione del provvedimento sul sito internet di parte resistente.